12/11/2015

Ha fatto bene Gianfranco Colasante, nelle sue sofferte, esaurienti e toccanti 475 pagine a ricordare e a ricordarci di Bruno Zauli. Mi assumo la responsabilità di definirlo “quell’altro rifondatore dell’olimpismo italiano”.

Giulio Onesti senza Zauli sarebbe stato, forse, un buon presidente del Coni, ma sicuramente non avrebbe gestito alla grande il vero Ministero dello Sport italiano.

Il dottor Zauli è stato un italiano atipico. Preciso come un tedesco, colto come un aristocratico inglese, passionale come un napoletano e inventivo come monsieur Eiffel. Ce lo ricorda quel meticoloso storico di Gianfranco Colasante, che è restrittivo citare solo come giornalista.

Quasi nessuno sa che Zauli ha prodotto persino un volumetto sulla “Giustizia sportiva”. Probabilmente, dedicandolo, nelle sue segrete intenzioni, al figlio Leonardo, per diversi anni avvocato a capo dell’Ufficio legale del Coni. Queste, si direbbe in “antichi sensi”, è una “chicca”.

Ma quel che scorre nelle dense pagine del libro su Zauli è l’attualità del suo pensiero. In questo, ci hanno colpito due delle sue premonizioni: “Lo sport sui banchi di scuola”, con la creazione dei campionati studenteschi e i Campi scuola (63), e “La Grande Bellezza del ‘60”.

Argomentazioni che oggi non sfigurerebbero sul tavolo di Giovanni Malagò. Come contribuirono a fare scuola ai tempi di Onesti. Quella concezione educativa dello sport, assieme alla caparbia certezza che bisognasse vincere anche nelle grandi occasioni, come il miracolo di Roma ’60, fanno di Bruno Zauli l’artefice di quella “Grande, grandissima bellezza” dell’Olimpiade di Roma ’60.

Parlarne oggi è d’obbligo, ricordando quelle righe scritte da Colasante sul rispetto di Bruno Zauli per i pini e le antichità dello Stadio delle Terme di Caracalla.

Quel modo profetico di Bruno  Zauli, che arditamente potremmo definire: “Guardare la sport dalle radici”.

Per questo, se voleste seguirci, da gente di sport a gente di sport, non trascurate di leggere “Bruno Zauli- Il più colto uomo di sport” di Gianfranco Colasante - Edizione Garage Group. E per farlo…chiudete la porta agli altri pensieri.

E’ quasi un dovere, nel sessantesimo anniversario della fondazione del Centro di Formia.

‍ (Gianni Bondini)





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