UN PO’ DI STORIA…

La creazione della Scuola Centrale dello Sport, nel 1966, scaturiva da una elaborazione politica, nata all’indomani della celebrazione dei Giochi Olimpici di Roma, ad opera dell’allora Presidente del CONI Giulio Onesti che, in più occasioni, aveva evidenziato la necessità di aiutare le società sportive e di li lo sport tutto elevando il livello di conoscenze e di preparazione dei tecnici.

La formazione tecnica già esisteva nelle varie Federazioni.

Era però limitata, quasi sempre, al gesto tecnico negli sport individuali, con l’aggiunta delle tattiche negli sport di squadra.

Ex atleti ed insegnanti di educazione fisica divennero tecnici di alto livello con formazione autodidatta. Andavano avanti nella conoscenza documentandosi attraverso riviste specializzate, tutte straniere, ovvero “allenando” atleti di altissimo livello e confrontandosi quindi con tecnici stranieri di atleti avversari.

L’intuizione fu che la formazione dei tecnici necessitava di un’articolazione molto più ampia finalizzata alla formazione di tecnici di altissimo livello.

Non solo gesto tecnico e tattiche, ma anche fisiologia, biologia, anatomia, fisica, biomeccanica, metodologia dell’allenamento, teoria dell’organizzazione, traumatologia, psicologia, ecc., con il contorno di storia dello sport e dei mutamenti sociali ed economici contemporanei.

Per l’insegnamento vennero scelti i coach, commissari tecnici, o come altrimenti definiti, delle squadre nazionali: Giorgio Oberweger, Nicola Placanica, Carlo Vittori, Nello Paratore, Giancarlo Primo, Elio Rimedio, Bubi Dennerlein…. nonché le migliori risorse del mondo scientifico ed universitario italiano: Sergio Cerquiglini, Antonio Venerando, Antonio Dal Monte, Vincenzo Cappelletti, Vittorio Wiss, Marco Marchetti, Eugenio Enrile….

Gli allievi, circa 50 per ogni anno accademico, erano selezionati per concorso.

Erano richiesti, oltre allo stato di salute ottimo, anche l’aver praticato sport almeno a livello medio-alto. Per citare, tra i tanti, alcuni atleti di altissimo livello, poi diplomati Maestri di Sport: Pietro Boscaini, Luigi Cimnaghi, Giuseppe Gentile, Giacomo Crosa, Paolo Vittori e Michele Maffei.

I primi 50 tra i concorrenti iniziavano un corso triennale molto intenso e impegnativo. Frequenza obbligatoria nella formula college, lezioni al mattino e tirocinio al pomeriggio-sera. Inizio ad ottobre, termine a fine giugno.

Al termine di ogni sessione gli esami in ognuna delle materie insegnate erano molto severi. Non c’era appello: o promossi o fuori.

Il corso di concludeva dopo tre anni, dopo aver superato 43 esami e discusso una tesi.

234 sono stati i Maestri dello Sport diplomati. Poi impiegati dal CONI in tutti i suoi apparati, tecnici e dirigenziali.

Alcuni sono stati tecnici di squadre nazionali o di atleti di altissimo livello ed hanno vinto un numero altissimo di medaglie olimpiche, continentali e mondiali. Altri sono stati Segretari Generali di Federazione e dirigenti di uffici centrali. Due sono stati eletti al vertice di importanti Federazioni Sportive Nazionali. Roberto Fabbricini è diventato Segretario Generale del CONI. Molti hanno portato avanti lo sport nel territorio e forse sono loro che hanno veramente fatto crescere lo sport in tutto il nostro paese: si pensi solo ai successi di partecipazione e di organizzazione dei Giochi della Gioventù.

Alla luce di questo "racconto" sulla complessa attività svolta per il CONI dai MdS a partire dal 1969, la costituzione dell'Accademia Maestri dello Sport "Giulio Onesti" appare una evidente continuazione, sotto altra forma del medesimo impegno reso dai MdS  a favore dello sviluppo del Movimento Sportivo Nazionale.

L’Accademia è un insieme di soggetti che, per formazione professionale ed esperienza lavorativa, hanno una conoscenza profonda del mondo dello sport, sia dal punto di vista tecnico che organizzativo.

Scopo dell’Accademia è di far sì che questa conoscenza e questa esperienza non vadano perdute, bensì che vadano a formare un “lascito” per tutti coloro che, oggi o nel futuro, ritengano di poterne cogliere elementi di utilità per la propria attività di operatori del mondo sportivo.

E’ parte integrante dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana, che è l’organismo depositario della cultura sportiva nazionale, e partecipa attivamente al suo sviluppo predisponendo programmi di attività, studi ed analisi del fenomeno sportivo in tutti i suoi aspetti.


E’ qui visibile il film “ufficiale” della Scuola Centrale dello Sport realizzato dal Centro di Cinematografia Sportiva del CONI.

…ed anche alcune foto