TIME OUT!: ARCHIVIO CERCASI

07/04/2015

C’è un fantasma che si aggira per le aule, i parti e le palestre della Scuola dello Sport all’Acqua Acetosa. Nella zona sportiva di Roma. 

E’ un Maestro dello Sport la cui anima inquieta cerca le sue radici. Le cerca alla Scuola Centrale dello Sport del Coni dov’è cresciuto. Quella Scuola che non c’è più. Divenuta dal 1978 Scuola dello Sport, semplicemente, e poi svenduta alla CONI Servizi, che non ha come missione la didattica ma il botteghino.

Il fantasma non lo sa. Poveretto. La sua memoria s’è fermata agli anni Settanta. Quando la Scuola, con la “esse” maiuscola, sfornava decine di dirigenti, di tecnici e di capi amministrativi delle Federazioni.

Maestri nati nella testa di Giulio Onesti, che, probabilmente s’era documentato a Ivrea, copiando Adriano Olivetti. L’ingegnere delle macchine per scrivere (non da scrivere). Quel “padrone” geniale che i dirigenti del domani se li fabbricava in casa. Come voleva fare Onesti.

E, difatti, a parte lo stop dato ai corsi, per previlegiare l’Università delle Scienze Motorie, i Maestri di strada ne hanno fatta. Tant’è che c’è un Maestro al vertice amministrativo del CONI, Roberto Fabbricini, al quale è ricorso (nonostante fosse pensionato) il presidente Giovanni Malagò.

Perché tutto questo pistolotto elogiativo della categoria?  Dal fantasma a Olivetti? Perché dei 230 Maestri si stanno perdendo il ricordo e gli atti. Nei giorni scorsi uno degli antichi Maestri ha chiesto la copia del suo diploma alla Scuola. Risposta: “Non c’è e non sappiamo dove sia”.

Scherziamo? No, è tutto vero. Non è colpa certo della direzione della Scuola, affidata a Rossana Ciuffetti, che anzi regge le sorti del complesso dell’Acqua Acetosa con le unghie e con i denti.

I diplomi e la storia dei Maestri dello Sport chissà dove sono finiti. A causa dei passaggi da une gestione a un’altra. E, soprattutto, per i traslochi e i lavori per posto alle “intromissioni” di realtà che poco o nulla hanno a che fare con la didattica dello sport. Dal Liceo Sportivo (a cura del Convitto Nazionale) fino alla Scuola Calcio della Roma, passando per l’Hotel dello Sport. Roba da Villaggio vacanze.

Torniamo all’incipit. Bisogna recuperare la propria memoria. Magari per costruire un futuro migliore. Forse. E, allora, l’Accademia dei Maestri dello Sport lancia la campagna per la costituzione dell’Archivio dei Maestri. Un sito a disposizione di tutti.

Sguinzagliati alla ricerca in loco dei diplomi, delle foto e dei programmi della Scuola quand’era una scuola. Convinti che “cercando e cercando” qualcosa verrà fuori. A voi tutti, Maestri, chiediamo che se avete qualsiasi cosa che ricordi gli anni della Scuola come vostra Scuola, ce lo facciate sapere. Se vi fa piacere e v’ingombra, mandateci il tutto. Se, poi, riusciremo a mettere on line le carte v’informeremo per “copiare” il vostro patrimonio.

Sta per nascere l’Archivio dei Maestri dello Sport. Un pezzo della storia che metteremo a disposizione di  chi non volesse ricordare e di chi volesse studiare la storia dello sport. Appuntamento  al secondo piano della Palazzina rossa. Vicine all’ingresso della Scuola all’Acqua Acetosa.

Perché in quella Palazzina si vuole recuperare la memoria di se stessi. Almeno ci proviamo. Per rimetterci in gioco. Dateci una mano, da Maestri a Maestri.

Caro fantasma, cercheremo di ritrovare il tuo diploma di Maestro e un po’ della tua storia. Ci proveremo con tutte le forze, anche per essere Maestri di vita.


Gianni Bondini

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