Nella sezione “LIBRI” del sito abbiamo già due opere di Augusto Frasca. Il primo, “Infinito Oberweger”, e l’altro, “Giulio Onesti”, narranti la storia umana e sportiva di questi grandi personaggi dello sport.
Adesso abbiamo il privilegio di pubblicare l’ultima opera di Frasca, dal titolo “Qualche pagina per gli amici”.
A nostro avviso, il titolo è quanto mai rivelatore, così come la tiratura del volume, limitata a cento copie.
E’ opera per “iniziati”, ma non nel senso occultistico del termine, quanto perché la narrazione penetra i ricordi e rinnova le emozioni di chi dei personaggi e delle vicende illustrate ha conoscenza. Sono quasi tutte persone che hanno lasciato la propria impronta nella storia dello sport e non solo, e la prosa è tale che, mentre muove nel lettore “iniziato” ricordi ed emozioni, si apre alla curiosità dei “non iniziati”.
Lo abbiamo letto d’un fiato, arrivando alla fine di ogni storia con il desiderio di leggerne ancora qualche riga.
Ma, qui di seguito, integralmente, trascriviamo le brevi note stampate sui risvolti di copertina: note che, per noi, sono la storia del 106°...
“Ho sempre amato una verità negata.
Gli eroi senza volto.
Un lungomare in solitudine.
Gli angoli solitari di Venezia.
Le magie di Praga.
L’infinito di Campo Imperatore.
Le vie intatte di Gubbio e di Urbino.
Le chiese dell’Aquila.
La luce di Ponza.
La montagna estiva.
L’intelligenza di una donna.
Un valzer ballato con eleganza.
La semplicità di un gesto.
Le campane e non i minareti.
Dostoevskij, Salamov, Silone e Yourcenar.
Bergman, Germi, De Sica, Olmi e Kieslowski, Gassman e Brancaleone, Totò e la banda degli onesti.
Masaccio, Hieronymus e Piero della Francesca, Turner, Balla e Boccioni.
I colori di Franco Marzilli.
La guida senza meta in luoghi di provincia.
Il ricordo intatto di mio padre e di mia madre.
La presenza di Donatella.
La capacità di restare solo nella confusione.
La disponibilità ad unirmi al prossimo in momenti di rivolta o di allegria.
La compagnia degli amici.
La necessità di dividere il mondo tra buoni e cattivi.
Premiare i primi e calpestare i secondi.
Il genio e il mistero di Majorana.
L’infinito di Leopardi.
Caruso e Tiita Ruffo, Callas e Tebaldi.
Il Tristano di de Sabata e il Mahler di Sinopoli.
Un gospel di Mahalia Jackson.
Palestrina e il gigante di Bonn.
Jessye Norman e il suo Im Abendrot.
Max e Diavolo Rosso di Paolo Conte.
I Giardini di Lucio Battisti.
King Oliver e Sidney Bechet.
Gli incontri con Segovia, Benedetti Michelangeli e Ornette Coleman.
L’organo di Helmuth Walka e di Karl Richter.
I salti di Sara e la corsa libera di Antibo, Gabriella, Fava, Panetta, Mei e Prefontaine.
La bicicletta di Bartali.
Le montagne di Titta Piaz, di Emilio Comici e di Bonatti.
L’atletica veramente leggera, vissuta dall’adolescenza con lucidità e passione, quasi scelta confessionale, tra successi e delusioni….”
Il libro si può leggere integralmente nella sezione Libri del sito.