LO SPORT NELLA SCUOLA NON DECOLLA....

15/10/2019

… PER UN’AGITAZIONE DEI CONTROLLORI DI VOLO.


In premessa

La prima stesura di questo breve racconto risale circa alla metà degli anni ’80 e la redazione della rivista del CONI “Sport Giovane” per la quale ho scritto per quasi un decennio e fino alla sua chiusura, rifiutò di pubblicarla  per “motivi di opportunità politico-istituzionale”.

Per il carattere che mi contraddistingue e per la mia storia personale e culturale, la presi come un vulnus miserabile oltre che come una limitazione alla libertà d’opinione, ma non mi arresi e mandai il tutto all’allora Vice Presidente del CONI, nonché Presidente della Federginnastica Prof. Bruno Grandi di recente scomparso e che il quel periodo dirigeva tra l’altro la prestigiosa rivista “Didattica del Movimento”.

Da buon romagnolo e da autentico democratico, almeno in materia d’opinione, Bruno Grandi decise di farlo uscire su “Didattica del movimento” e anzi appose  di suo pugno una breve prefazione sulle “ragioni della scelta di pubblicarla” aggiungendo che condivideva in toto, nella forma e nella sostanza quanto vi era denunciato, seppure sotto forma di racconto con il titolo “Una favola troppo seria per fa sorridere”

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Ma tant’è che di “presidentoni con gli attributi” alla Bruno Grandi, che non temono affatto “contraccolpi politici” purtroppo s’è persa memoria, per non parlare dei nani, dei saltimbanchi e delle ballerine che popolano e vorrebbero governare il carrozzone circense di “Sport & Salute” dopo l’omicidio premeditato commesso in danno del CONI. Ovviamente gli appartenenti alla cosca vincente autori del delitto girano per il Paese a piede libero.

Ad ogni modo dopo tanti anni, correva l’anno 2010 e avevo appena incominciato a scrivere sulla rubrica on-line del sito federale FIP “Punti di vista” quando mi capitò tra le mani una vecchia copia della rivista Didattica del movimento e mi venne in mente di riproporre la favoletta che viste le condizioni ancora correnti in materia, sembrava scritta proprio allora e non vent’anni prima.

Detto fatto. Me tapino ! Giusto il tempo di uscire sul sito e scoppia un putiferio a livello Presidenziale Federale e di Settore Marketing e Comunicazione, con coinvolgimento dell’ignaro Presidente del Settore GMS che s’è trovato tra le mani ‘sta patata bollente.

Il focus della faccenda e quindi il mio delitto, ancora una volta e dopo vent’anni consisteva nella solita intramontabile “mancanza di opportunità politico-istituzionale” sia nei confronti del Ministero che del CONI. Purtroppo non c’era la buonanima di Bruno Grandi e quindi andò come andò e da quel momento in poi e fino a quando ho scritto su quella rubrica mi sono sempre sentito “sul filo del rasoio” quasi come un “sorvegliato speciale” in materia di opinioni non proprio allineate con il sistema.

Con il 2013 mi sono dimesso da tutti gli incarichi federali della FIP e d’allora in poi mi piace da libero pensatore esprimermi e confrontarmi nell’ambito dell’Accademia dei Maestri di Sport  e dell’Accademia Olimpica Italiana. Oggi  nell’anno del Signore 2019 dopo più di un quarto di secolo ripropongo a chi vorrà leggerla una favoletta che sembra scritta proprio oggi, nell’ambito delle “indagini” sull’omicidio  del CONI e sull’eutanasia dello sport nella scuola dell’obbligo. Che sia volta buona ?

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… Aeroporto di Fiumicino ore 10,45 a.m., pista 34; l’aeromobile Sportascuola/2019 si prepara a rullare pronto al decollo. Attende solo l’autorizzazione della torre di controllo.

L’aeromobile di modello convenzionale e con equipaggio tradizionale e affidabile è immobile sulla pista in attesa del segnale di via libera. Sembrano attimi inter¬minabili. Motori al massimo, flaps30 e freni bloccati in stand-by.

Il pilota comunica: “Volo AZ 6/14 destinazione Sportlandia a torre controllo. Chiedo autorizzazione al decollo, cambio”. In cuffia percepisce un concitato discutere; il personale della torre di controllo è “nel pallone” quasi che nessuno si volesse prendere la responsabilità dell’autorizzazione al decollo.

“Chiedo autorizzazione al decollo, cambio” ripete il pilota fiducioso, mentre i passeggeri sembrano non percepire nulla d’irregolare, forse anche causa la loro giovane età. Hanno fiducia nel pilota, e nell’equipaggio.

L’attesa si prolungava in maniera snervante fino a quando ad una nuova sollecitazione del pilota, dal concitato accavallarsi di voci in cuffia si percepì chiaramente: “Negativo, negativo, il volo AZ 6/14 è cancellato. Rientrate sul piazzale dell’aerostazione, e riconsegnate il piano di volo. Fine messaggio”


Il Comandante Magisterdizompi interruppe la procedura di decollo e senza spazientirsi comunicò: “Chiedo conferma, chiedo conferma, cambio…”. Per tutta risposta in cuffia gli arrivavano voci e rumori apparentemente indistinti, come se qualcuno avesse lasciato accesi gli apparati di comunicazione. Vivaci scambi di idee, prolusioni, concioni, arringhe, vivaci liti dei controllori di volo che avevano dimenticato di chiudere l’interfono e quindi non sapevano che l’equipaggio stava ascoltando tutto.

Il Comandante ed il suo equipaggio erano interessati profondamente agli scambi d’idee dei controllori di volo cui nel frattempo si erano aggiunti gli immancabili esperti di complemento in rappresentanza governativa, sindacale, e parasindacale.

Ma, d’altra parte, non potevano dimenticare i giovanissimi passeggeri che, nell’attesa, avevano cominciato a giocare, chi con le barbie, chi con i gormiti, chi a scambiarsi le immancabili figurine dei calciatori e i nuovi pupazzetti della “Lego ® HarryPotter ®” mentre i più grandicelli smanettavano sugli smart scambiandosi messaggi con i genitori e gli amici.

Il comandante fece allora un cenno al suo copilota e si capirono al volo, tant’è che il secondo, togliendosi la cuffia dell’interfono disse. «lo li faccio scendere qui, sul prato vicino l’aereo, così fanno merenda e giocano un poco come hanno voglia di fare. Eppoi a qualcuno scappa già la pipì; almeno per queste due incombenze non dobbiamo chiedere ai controllori di volo !».

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Intanto vediamo che cosa succedeva nel palazzo. Dunque c’erano tutti, o quasi. Gli addetti ai lavori erano parte della LM&A (Lega Marchettari & Associati), alcuni rappresentanti dei piloti di varie compagnie ormai decotte, stewards, hostess, di una compagnia di bandiera in liquidazione, piloti mercenari, reduci della battaglia aerea d’Inghilterra, alcuni superstiti dei temerari «Kami Kaze» della battaglia di Okinawa, un lontano pronipote del famoso «Barone Rosso», il nipote della controfigura del povero Amedeo Nazzari in «Luciano Serra pilota» che giocava a scopa con la controfigura di Tom Cruise in Top Gun, ex Piloti di Marina di “Desert Storm”, nonché alcune new entry rappresentate da pseudo esperti di sport che mai hanno saputo di sport e quasi nulla di scuola, limitandosi a presentare come nuove attività degli strani giochini con gli elastici o con coloratissimi pezzetti di plastica, spacciando il tutto non si capisce bene se come aritmetica o grammatica motoria; almeno così sembrava.

Il tutto era coordinato, per modo di dire, dall’inventore delle MSS “Mombelliadi Sportive Scolastiche” che di recente il MIUR ha scelto e fatto proprie spacciandole al posto dei gloriosi Giochi della Giovenù. Tutti assieme avevano dato vita alla C.A.C.V. (Compagnia Allegri Controllori di Volo) aderente al ben noto organismo di furbetti del quartierino  S.I.SO.CO.QU. (spendiamo i soldi con questo).

Dunque il Comandante Magisterdizompi, attraverso l’interfono, ebbe modo di seguire in ogni suo passo, senza perdere una virgola e annotando le frasi più significative dei vari personaggi, la dotta disquisizione, cercando di comprendere le motivazioni che avevano spinto «i controllori» alla cancellazione del volo AZ 6/14.

Il discorso veniva da lontano e di volta in volta, alcuni dei controllori più dotti tiravano in ballo, a sostegno delle proprie tesi, illustri personaggi del passato e del presente.

Nell’ordine degli interventi il Comandante annotò: Socrate, Cartesio, S. Filippo Neri, S. Giovanni Bosco, Aristide Gabelli, Francesco De Sanctis, Giovanni Gentile, Lucio Lombardo Radice, Gaetano Salvemini, Freud, Marcuse, Wellington, Comenio, Jaspers, Eric Fromm, e giù fino a Piaget, Bruner, Rogers e Morin con accenni politici anche ai gilet gialli francesi, ai sovranisti ungheresi e ai brex-fanculisti inglesi. Per non parlare delle citazioni latine «res cogitans» «non scolae sed vitae discimus», «natura non facit saltus», e giù fino al terribile onnipresente “mens sana in corpore sano”. I più aggiornati, si fa per dire, usavano allocuzioni anglofone del tipo “a 360 gradi” con evidenti riferimenti al marketing strategico ed al management nella scuola. Insomma il meglio del “nulla vale nulla senza se e senza ma”

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Il Comandante Magisterdizompi era come annullato, schiacciato da tanta cultura, da tanta modernità, da tanto management, da tanto sovranismo.

«Possibile – si chiese – che si sono dovuti scomodare tanti illustri personaggi per autorizzare o meno un volo? In fondo era solo una gita scolastica fino a Sportlandia per partecipare alla festa dello Sportascuola !».

Povero ingenuo Comandante, non si era accorto che il succo del discorso, l’unico vero obiettivo dei «controllori» era di fare un bel polverone, profittare della nebbia, già fitta col calar delle tenebre e, mestando e rimestando nel torbido, tutti o quasi d’accordo uscire allo scoperto e dimostrare che tutte le colpe del mancato decollo andavano addossate agli attuali «incompetenti» equipaggi (gli insegnanti).

Gli ordini della nuova compagnia CACV erano chiari: via il superfluo, si eliminino gli equipaggi inutili; bastano un pilota mercenario ed una hostess possibilmente buzzicona, giusto per la pipì e la ricreazione. Un gioco da ragazzi poi piazzare di tutto e di più “chiavi in mano” e con la benedizione ministeriale.

Quando il comandante ed il copilota si resero conto delle reali intenzioni dei «controllori», tardive riflessioni li presero entrambi.

Parecchi di quei «controllori» erano stati, anni addietro, loro istruttori di volo. Per conto del Ministero li avevano abilitati al pilotaggio, magari a breve raggio, ma era già qualcosa.

Inoltre gli stessi «controllori» sono ancora oggi impegnati nella formazione di piloti mercenari che operano, utilizzando impianti dello Stato, sotto bandiera ombra in «voli charter e low cost» senza reale controllo su come trattano i passeggeri. D’altra parte il polverone serve anche a questo e l’utenza si dimostra sempre poco attenta, purtroppo, e disinformata scientemente sui social attraverso apposite fake spacciate per “opinione pubblica”.

Adesso una cosa era comunque certa: che tutti i controllori, autonomi, confederali, ministeriali, politici, parasindacalisti, consulenti prezzolati e tecnici di tutte le sigle erano concordi. Nel caso specifico la professionalità di piloti e comandanti come Magisterdizompi non solo non veniva tutelata ma era addirittura messa in discussione da membri della stessa compagnia di bandiera che per anni li hanno lasciati in balìa di se stessi.

Il Comandante ed il suo equipaggio radunarono sul prato i giovani passeggeri e con loro si avviarono verso il terminal d’uscita cantando “Vola, Vola, Vola, Vola l’apemaia”. L’aeromobile Sportascuola/2019 era fermo, immobile a luci spente in fondo alla pista 34 a motori ormai spenti.

Luci accese invece nel palazzo dell’aerostazione. Dietro i vetri ampi e panoramici della torre di controllo c’era ancora gente che si muoveva gesticolando, conci¬tata, agitata, in un continuo trillare ossessivo di telefonini e di portatili. I due piloti si voltarono ancora una volta a guardare l’aeroplano, con un nodo giù, in gola.

Era ancora lì… e sarebbe bastato riavviare i motori per ripartire. Tuttavia una speranza li confortò: sognarono entrambi sui maggiori quotidiani di domani un titolo su nove colonne: « Lo sport nella scuola non decolla per un’agitazione dei controllori di volo ! »


Fabrizio M. Pellegrini

Accademia dei Maestri dello Sport “Giulio Onesti”

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