EDUCAZIONE MOTORIA, FISICA E SPORTIVA NELLA SCUOLA

05/03/2019

Negli articoli pubblicati su questa rivista a commento della riforma del sistema sportivo del nostro Paese, abbiamo più volte parlato della necessità di un intervento dello Stato per dare sistematicità all’attività sportiva nelle scuole e nelle Università.

A partire dalla scuola primaria, quindi dall’attività motoria, per poi passare all’avviamento allo sport, alla specializzazione ed all’alto livello.

Il ministro Bussetti, nel corso della conferenza stampa di presentazione della riforma, svoltasi nell’Aula Magna del Centro di Preparazione Olimpica dell’Acquacetosa, ha illustrato, nelle grandi linee, il progetto per l’attività motoria nelle scuole primarie.

E’ un piano triennale che prevede l’assunzione di 12.800 laureati in Scienze Motorie ai quali verrà affidato il compito, invero delicato, di insegnamento dell’attività motoria.

Sappiamo che, nel momento attuale, il MIUR sta lavorando per l’operatività di questo progetto ed auspichiamo che si stiano considerando i vari aspetti delle indicazioni ministeriali e delle metodologie di insegnamento, non ultima la programmazione e realizzazione di specifici corsi di abilitazione per chi verrà incaricato di insegnare in una fascia di età estremamente delicata.

Noi non abbiamo intenzione di entrare nel merito di quelli che saranno i programmi, ma ugualmente vogliamo mettere a disposizione la nostra esperienza.

Quelle che seguono sono le considerazioni che un componente della nostra Accademia, il prof. Fabrizio Pellegrini, ha maturato nella sua lunga militanza tra l’ex Ministero dell’Istruzuine ed il CONI. Sono i “fondamentali” per una efficace azione didattica rivolta ai giovanissimi. Se questi principi verranno rispettati qualsiasi programma sarà valido ed efficace, sia esso “Sport di Classe” o “Corpo, Movimento e Salute” o altri ancora.

Ci preme divulgare immediatamente queste riflessioni, vista la imminenza delle decisioni sulla attività motoria nella scuola primaria.

Ma la nostra analisi andrà anche oltre.

Il nostro gruppo di lavoro, nell’ambito dell’attività dell’Osservatorio dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana, sta realizzando uno studio comprendente anche le fasi successive, fino ad arrivare ai Centri Sportivi Universitari.

Un’ultima considerazione che vogliamo esternare è relativa alla necessità che l’insegnamento dell’attività motoria sia accompagnato da una adeguata campagna di educazione alimentare.

Sappiamo, e sono dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, quanto sia diffusa l’obesità infantile. E certamente la sola attività motoria non è in grado di contrastarla.


 Fabrizio M. Pellegrini

Accademia dei Maestri dello Sport “Giulio Onesti”

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